• Hervé Di Rosa, Les Marseillais, 2024. © Adagp, Paris, 2025, photo : © JoãoFerrand/JFF, 2025 Orgue de foire à cent cinq touches, vers 1920 © Mucem / Marianne Kuhn
    Hervé Di Rosa, Les Marseillais, 2024. © Adagp, Paris, 2025, photo : © JoãoFerrand/JFF, 2025 Orgue de foire à cent cinq touches, vers 1920 © Mucem / Marianne Kuhn
  • Hervé Di Rosa, Marseille IV, 2024.  Acrylique sur toile, 220 x 350 cm © Adagp, Paris, 2025; photo: Pierre Schwartz
    Hervé Di Rosa, Marseille IV, 2024. Acrylique sur toile, 220 x 350 cm © Adagp, Paris, 2025; photo: Pierre Schwartz

Hervé Di Rosa

Un air de famille (Un’assomiglianza familiare)
Mucem, J4— Rez-de-chaussée
| From mercoledì 12 marzo 2025 to lunedì 1 settembre 2025

Con piena libertà, Hervé Di Rosa ha selezionato dalle collezioni del Mucem opere che hanno catturato la sua sensibilità, creando attorno a ciascuna di esse una pièce complementare. Come un anello disegnato per un diamante o un reliquiario pensato per esaltare ciò che è sacro, l’artista ha individuato tra le sue creazioni e gli oggetti d’arte popolare del Mucem una sorta di “aria di famiglia”.

Per esporre il paziente e accurato lavoro di dialogo tra le collezioni del Mucem e le opere realizzate su misura da Hervé Di Rosa, è stato ideato un percorso espositivo originale e gioioso. Jean Seisser, direttore artistico e collaboratore storico dell’artista, ha concepito la mostra come un arcipelago composto da una quindicina di isole. Ogni isola mette in relazione alcuni oggetti delle collezioni del Mucem con una creazione di Hervé Di Rosa, offrendo al visitatore una narrazione autonoma e liberamente interpretabile.

Tre pannelli scolpiti da Hervé Di Rosa, realizzati sugli altopiani di Amadoua, nella regione del Noun (Camerun occidentale), sono accostati a una figura da giostra foranea a forma di pesce. In un’altra parte della sala, una scala costruita con gioghi per buoi, raccolti dagli etnografi del museo nelle regioni francesi, sembra fuggire o forse donare ali a una mucca in resina dipinta dall’artista.

Al centro della mostra si trova un lungo fucile da caccia (3,70 m!), un tempo utilizzato per la caccia agli uccelli acquatici, esposto insieme a una moltitudine di uccelli in legno scolpiti da Marius Di Rosa, padre dell’artista. Questa collezione di richiami da caccia è particolarmente significativa, poiché rappresenta un momento fondativo del percorso artistico di Hervé Di Rosa. Suo padre, dipendente della SNCF, trascorreva gran parte del tempo libero scolpendo e dipingendo richiami per la caccia alle anatre. Fin da bambino, Hervé osservava suo padre lavorare il legno e dipingerlo. Nessuna di queste sculture era destinata a un museo: realizzate sul tavolo della cucina, venivano usate sugli stagni come strumenti per la caccia.

Spinto da una curiosità insaziabile e dal desiderio di esplorare il mondo, Hervé Di Rosa si iscrisse, subito dopo il diploma, all’École nationale supérieure des Arts décoratifs di Parigi. Ovunque abbia vissuto, ha sempre collaborato con gli artigiani locali, coloro che, in ogni angolo del mondo, tramandano e rinnovano le loro abilità ad ogni generazione, creando opere che riflettono i luoghi e le persone che li abitano.

Un’ampia tela raffigura i "Marsigliesi", i cui ritratti compongono anche il decoro dei divisori sospesi che scandiscono il percorso espositivo.

Jean Seisser è il direttore artistico
Curatela Vincent Giovannoni, curatore capo, responsabile del polo Arti dello Spettacolo, Mucem
Scenografia : Gabrielle Laurin Mercury et Studio Mash

 

Hervé di Rosa

Hervé Di Rosa è nato a Sète nel 1959. Nel 1981 ha cofondato il movimento della Figuration libre. Artista poliedrico, è autore o soggetto di oltre 150 libri d’arte e pubblicazioni. Ideatore del concetto di Arte Modesta, nel 2000 ha fondato a Sète il Museo Internazionale delle Arti Modeste (MIAM). Dal 1981, le sue opere sono state protagoniste di oltre 200 mostre personali. Attualmente vive e lavora a Lisbona, in Portogallo. Nel dicembre 2022 è stato eletto membro dell’Accademia delle Belle Arti.