"Chi cade ha le ali." Ingeborg Bachmann

Dietro il vestibolo del mercante si apre la navata con le sue tre piste colorate, un cielo di tele, fili, acrobazie, costumi volanti, immagini spettrali e come satelliti, la Parata dei clown, le bêtes savantes, un residuo di serraglio, pile, dentro-fuori, una serie di baracche, capanne e bugigattoli, bancarelle da fiera, oggetti di fortuna, aree di backstage, collezionisti eroici, palchi di ogni tipo, Mondo nuovo, cavalletti, trespoli da illusionista, come tante reliquie, tracce di poeti e funamboli, pazzi per l'acrobazia e comicità.

Le tende sono socchiuse, rivelando uno spettacolo immobile; intravediamo il tavolo nuziale dei sublimi freaks, il camerino illuminato e il suo disordine, gli unguenti, le polveri, le pomate, l'armamentario di scena, le fotografie appuntate della metamorfosi. Più avanti, le immagini mute in bianco e nero del cinema da fiera, le roulotte in un campeggio, con le parole dei poeti ovunque come promesse, la grafica composita della fiera, tutti i trucchi dello spettacolo, gli effetti di luce, gli specchi e gli strani echi di spettacoli perduti. È un sogno che diventa realtà. In questo racconto fiabesco e prosaico, le povere cose del luna park e le opere di grandi artisti si uniscono alla fantasia. Dai Ballets Russes a Garouste, Claude Cahun, Niki de Saint-Phalle, Pierrick Sorin, Barceló, Agnès Varda, Lautrec, Chagall, Picasso, Gustave Doré, e giovani artisti, tra le tracce commoventi dei piccoli maestri del tendone.

È una celebrazione dell'artista come acrobata, secondo le parole di Starobinski, così caro ai nostri cuori, accolto tra i clown e i poeti e le reliquie in frantumi di spettacoli perduti.

Curatore generale: Vincent Giovannoni, Curatore capo, Direttore del Dipartimento di Arti dello Spettacolo.
Scenografia e co-curatore: Macha Makeïeff, regista e artista visivo.
Assistente Sylvie Jodard - Illuminazione Jean Bellorini - Sonorizzazione Sébastien Trouvé