• Gabi Jimenez, Caravanes sous deux cyprès, 2001. Huile sur toile © Gabi Jimenez, photo : Mucem / Marianne Kuhn
    Gabi Jimenez, Caravanes sous deux cyprès, 2001. Huile sur toile © Gabi Jimenez, photo : Mucem / Marianne Kuhn
  • Małgorzata Mirga-Tas, Out of Egypt, Pologne, 2021, textiles, 230 x 277 cm inv. 2021.24.1, Mucem © Marianne Kuhn / Mucem
    Małgorzata Mirga-Tas, Out of Egypt, Pologne, 2021, textiles, 230 x 277 cm inv. 2021.24.1, Mucem © Marianne Kuhn / Mucem
  • Ceija Stojka, Persécutions dans la forêt d’Auschwitz, 1994, peinture sur carton, 2018.77.1, Mucem © Adagp, Paris 2023 ; photo : Marianne Kuhn / Mucem
    Ceija Stojka, Persécutions dans la forêt d’Auschwitz, 1994, peinture sur carton, 2018.77.1, Mucem © Adagp, Paris 2023 ; photo : Marianne Kuhn / Mucem
  • Delaine Le Bas, 'Gypsy' The Elephant In The Room, 2018, plastic and textiles, 70.05 x 6.40 x 0.40 cm, inv. 2022.22.1, Mucem © Marianne Kuhn / Mucem
    Delaine Le Bas, 'Gypsy' The Elephant In The Room, 2018, plastic and textiles, 70.05 x 6.40 x 0.40 cm, inv. 2022.22.1, Mucem © Marianne Kuhn / Mucem

Barvalo


Mucem, J4— Niveau 2
| From mercoledì 10 maggio 2023 to lunedì 4 settembre 2023

  • L’esposizione ha come tema la storia e le culture delle popolazioni rumene d’Europa. Tratta inoltre il tema dell’antiziganismo contro cui, coloro che continuano a essere chiamati “Zigani”, lottano da un millennio.

“Barvalo”, che significa in rumeno “ricco” e, per estensione, “fiero”, ha come tema la storia e le culture delle popolazioni rumene d’Europa. L’esposizione tratta inoltre il tema dell’antiziganismo contro cui, coloro che continuano a essere chiamati “Zigani”, lottano da un millennio. Essa è concepita in modo collaborativo da una squadra di diciannove persone di origine rumena (rom, sinte, zingari, gitani, nomadi/viaggiatori) e non-rumeni, di nazionalità e profili diversi. Tutti collaborano su questo progetto dal 2018. 

“Barvalo” si svolge in due parti. Risalendo fino all’inizio del secondo millennio, e alle prime testimonianze del loro arrivo in Europa, la mostra evidenzia le cause con cui le persecuzioni contro le popolazioni rumene, culminanti con l’Olocausto, sono comparse e si perpetuano. Si tratta inoltre di riconoscere il ruolo delle rappresentazioni stereotipate nella cultura e nel folklore. Parallelamente, il visitatore scopre il modo in cui i gruppi rumeni si sono espressi, in particolare attraverso una lingua comune, il romani, e hanno agito e rivendicato i loro diritti in queste situazioni di oppressione. 

La seconda parte propone una riflessione contrastata sulle nozioni di appartenenza e di identità prendendo le parti di invertire lo sguardo del visitatore attraverso un’installazione dell’artista Gabi Jimenez, Il museo del gadjo. Qui vi illustra la gadjologia, una scienza immaginaria e parodistica dell’Altro secondo la percezione romani. Questo spazio si presenta sotto forma di un diorama consacrato alla “cultura gadjo”, che rivela così l’assurdità dell’essenzialità dell’Altro quando viene portata all’estremo. Interroga il ruolo del museo di etnografia come diffusore di una “verità”. 

A fine percorso, una galleria di ritratti di personalità celebri e meno note testimonia la ricchezza delle culture rumene e dell’orgoglio delle diverse comunità nel contribuire alla diversità culturale delle società europee al fine di affermare forte e chiaro “Barvalo”. 

Il visitatore sarà accompagnato virtualmente da quattro “guide” appartenenti a quattro gruppi rumeni distinti. Le loro testimonianze personali e familiari dialogheranno naturalmente con una storia europea più ampia e condivisa. 

In ciascuna delle parti, le opere di artisti non rumeni si trovano accanto a quelle di scultori, fotografi e pittori rumeni contemporanei al fine di lasciare i rappresentanti di queste minoranze offrire la propria visione di dieci secoli di presenza europea e di affermazione identitaria. La mostra riunisce oltre 200 opere e documenti provenienti da collezioni pubbliche e private francesi ed europee, tra cui il museo del Louvre, il museo nazionale di storia naturale a Parigi, il museo d’etnografia di Ginevra, la Staatliche Kunstsammlungen Dresden, il museo Nicéphore Niepce di Chalon-sur-Saône, gli Archivi dipartimentali delle Bocche del Rodano, gli Archivi Municipali di Marsiglia, la Mediateca Matéo Maximoff, il museo di Grenoble, il museo nazionale di storia e gli Archivi nazionali rumeni, la Fondazione Kai Dikhas e lo European Roma Institute for Arts and Culture di Berlino, il Dokumentations- und Kulturzentrum Deutscher Sinti und Roma di Heidelberg, il Muzeum Romske Kultury di Brno. Essa dà inoltre grande rilievo alle collezioni Mucem.

 
Curatorial team:
Co-curators :
Julia Ferloni, curator for heritage, head of the "Crafts, Trade and Industry" unit, Mucem 
Anna Mirga-Kruszelnicka, associate deputy director of Eriac - European Roma Institute for Arts and Culture (Berlin) 
Jonah Steinberg, associate professor of anthropology and director of the Global Studies, University of Vermont, USA
Associate curators:
Françoise Dallemagne, collections and research officer, Mucem
Alina Maggiore, CIFRE researcher at Mucem, doctoral student in social anthropology, University of Aix-Marseille / University of Freiburg, Germany
Expert committee:
William Acker, lawyer, general delegate of the National Association of Traveller Citizens (ANGVC)
Yahya Al-Abdullah, PhD student in social anthropology, EHESS Paris
Nelly Debart, fairground worker, president of the National Association of Citizen Travellers and member of the Travellers' Advisory Council
Bénédicte Florin, lecturer in geography, Arab World and Mediterranean Team (EMAM), CITERES laboratory, University of Tours
Lise Foisneau, anthropologist, research fellow at the CNRS
Pascal Garret, photographer and sociologist, Tours
Caroline Godard, project manager, "Rencontres Tsiganes" association, Marseille
Gabi Jimenez, visual artist and president of the Departemental Association Gadje-Travellers and Gypsies of France (ADVOG)
Timea Junghaus, art historian, director of Eriac, Berlin
Jean-Pierre Liégeois, sociologist, honorary teacher-researcher and director (1979-2003) of the Roma Research Centre at the University of Paris-Descartes, consultant to the Council of Europe
Valentin Merlin, freelance photographer
Cristian Padure, linguist, teacher-researcher at the University of Bucharest
Santino Spinelli, musician, composer and professor at the University of Chieti
Sasha Zanko, tinsmith, president of the association "Tchatchipen" and delegate of the European Roma and Travellers Forum
Scenography: bGc studio, Iva Berthon Gajšak, Giovanna Comana, Clara Launay
Graphic design: Fabrice Petithuguenin
The Mucem would like to thank Eriac (European Roma Institute for Arts and Culture) for its invaluable support from the outset of the project and for allowing the installation of the RomaMoMA nomadic library in the exhibition.


In collaboration with
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Eriac

Eriac is a joint initiative of the Council of Europe (CoE), the Open Society Foundations (OSF) and the Alliance for the European Roma Institute, established in 2017 and based in Berlin, Germany. Eriac has a unique mandate as the first transnational organisation for the recognition of Roma arts and culture. Eriac fights against negative prejudices towards Roma through arts, culture, and media. It disseminates a positive image and knowledge of the Roma in a spirit of dialogue, mutual respect and understanding. The Institute functions as a transnational creative hub supporting the exchange of creative ideas across borders, cultural fields and Roma identities. Eriac highlights the many and multifaceted contributions of Roma to European culture and documents the historical experiences of Roma across Europe.

 

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All activities and events

  • Soirée sur le toit-terrasse du Mucem © Jiani Gomez, Mucem

    Portes ouvertes de l’exposition « Barvalo »

    Martedì 9 maggio 2023 at 16h00

    Mardi 9 mai, découvrez gratuitement et en avant-première la nouvelle exposition du Mucem « Barvalo »…

  • Ramazan Sesler © Ulaş Beşoklar

    Autour de l'exposition « Barvalo »

    From 12 maggio to 21 maggio 2023

    En écho à l’exposition « Barvalo », qui a pour sujet l’histoire et l…

  • Illya Amar et Alexandra Soumm © Lyodoh Kaneko

    Barvalo Musiques

    Domenica 21 maggio 2023 at 11h00

    Classique, mais pas que !

    Alexandra Soumm (violon) et Illya Amar (vibraphone)

    Au programme, des œuvres de Béla Bartók, Taraf de Haïdouks, Illya Amar, Luciano Berio et des mélodies populaires roms.

    Médiat…