Clément Cogitore Ferdinandea, l'isola effimera
Ferdinandea, l'isola effimera
Mucem, fort Saint-Jean—
Bâtiment Georges Henri Rivière
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From mercoledì 10 dicembre 2025 to domenica 24 maggio 2026
Tra la fine di giugno e la metà di luglio del 1831, un’attività vulcanica sottomarina genera una nuova isola nel Mediterraneo, nel Canale di Sicilia, di fronte alla Tunisia. Mentre marinai e abitanti delle coste vicine temono il risveglio di un mostro marino, il nuovo territorio suscita la curiosità degli scienziati e l’avidità delle potenze europee, allora in piena espansione coloniale. Nel giro di poche settimane, l’isola viene rivendicata per la sua posizione strategica da Gran Bretagna, Francia e Regno delle Due Sicilie, tra gli altri. Tuttavia, questa competizione dura poco: appena sei mesi dopo la sua comparsa, l’isola appena formata scompare sotto le onde del Mediterraneo. I suoi numerosi nomi restano però registrati negli archivi europei: "Ferdinandea" per il Regno delle Due Sicilie, in onore del re Ferdinando II di Borbone; "Julia" per i francesi, in riferimento alla monarchia di luglio; e "Graham" per gli inglesi, in omaggio a Sir James Graham, primo Lord dell’Ammiragliato. Oggi, sommerso a pochi metri di profondità, il masso basaltico è oggetto di monitoraggio da parte dei sismologi. Una nuova eruzione potrebbe farlo riemergere da un momento all’altro, riaccendendo manovre geopolitiche, logiche di sfruttamento e dinamiche di esclusione da parte delle potenze imperialiste.
Attraverso film, video e fotografie creati appositamente per l’esposizione, Clément Cogitore, artista-filosofo, riflette sull’emersione, il crollo e la possibile riemersione del vulcano. Muovendosi tra documentario e finzione, la sua intuizione metaforica intreccia premonizioni, credenze popolari, documenti d’archivio, rilevazioni scientifiche e cartografiche.
Nelle sue mani, "Ferdinandea" diventa uno specchio di differenti relazioni con il mondo e di futuri possibili. Secondo il racconto multiforme di Cogitore, "Ferdinandea" rappresenta un’utopia/distopia sommersa, un luogo di infinite possibilità che l’artista utilizza come punto di partenza per ripensare lo spazio del "mare di mezzo".
Curatela :
Kathryn Weir, storica dell’arte e curatrice di mostre
Hélia Paukner, conservatrice del patrimonio, responsabile del polo Arte contemporanea, Mucem
Enguerrand Lascols, conservatore del patrimonio, Polo Vita domestica, Mucem
Inizialmente presentata al MADRE (Museo Donnaregina di Arte Contemporanea, Napoli, dal 24 giugno al 12 settembre 2022), nella versione proposta a Marsiglia l’esposizione includerà nuovi materiali d’archivio, un allestimento scenografico inedito e un catalogo arricchito. Tra la cinquantina di opere e archivi esposti al Mucem (film 16 mm, video, fotografie, arti grafiche, documenti d’archivio, pittura), saranno presentate sei opere di Clément Cogitore, di cui cinque mai mostrate in Francia, grazie a prestiti pubblici e privati, sia nazionali che internazionali.
- Clément Cogitore
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Clément Cogitore, nato nel 1983 a Colmar, ha sviluppato una pratica che si colloca all’incrocio tra l’arte contemporanea e il cinema. Borsista dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici nel 2012, è stato vincitore del Premio della Fondazione d’Impresa Ricard per l’arte contemporanea nel 2016 e del Premio Marcel Duchamp nel 2018, mentre i suoi primi due lungometraggi sono stati selezionati e premiati al Festival di Cannes – Settimana della Critica. Nel 2019, la messa in scena de Les Indes Galantes di Jean-Philippe Rameau da parte di Clément Cogitore presso l’Opéra National de Paris per il 350° anniversario di quest’ultima ha permesso all’artista di farsi apprezzare da un vasto pubblico.