Paradisi naturisti
Mucem, J4—
J4
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From mercoledì 3 luglio 2024 to lunedì 9 dicembre 2024
Perché e come la Francia è diventata un "paradiso naturista"?
Negli ultimi anni, c'è stata una nuova tendenza alla nudità a contatto con la natura, una tendenza che va di pari passo con la ricerca di una dieta sana e vegetariana, l'uso di terapie naturali, la meditazione e lo yoga all'aperto. Tali stili di vita, insieme al rifiuto dei diktat che appesantiscono il nostro corpo, sono tutte chiavi di lettura per comprendere le problematiche in gioco nel naturismo di ieri e di oggi. Oggi, la Francia è la principale destinazione turistica mondiale per i naturisti: il suo clima temperato e la presenza di tre mari hanno facilitato la creazione di vere e proprie comunità, che - con l'eccezione della Svizzera - hanno pochi equivalenti reali in altre parti d'Europa, dove il naturismo viene praticato più liberamente, al di fuori di comunità prestabilite. Ma ci sono altre ragioni storiche, culturali e normative che spiegano l'unicità e la longevità delle comunità create in Francia. È stato del tutto naturale per il Mucem, un museo sociale con sede a Marsiglia, una città mediterranea attorno alla quale si sono sviluppati diversi centri naturisti importanti, esplorare questo fenomeno sociale singolare e unificante che è il naturismo o, meglio, i naturismi, poiché sono molteplici.
Vivere nudi in una comunità, in comunione con la natura, potrebbe essere il segreto di felicità e salute? Il naturismo e il nudismo sono la stessa cosa? Perché e come la Francia è divenuta tale 'paradiso naturista'? La mostra "Paradis naturistes" la conduce in un viaggio alla scoperta delle primissime comunità naturiste, prima in Germania e in Svizzera, poi in Francia, esaminando la storia delle comunità naturiste pionieristiche che si sono insediate in Francia e Svizzera negli anni '20. Inoltre, analizza il modo in cui il naturismo viene vissuto e praticato oggi.
In una scenografia solare progettata dall'agenzia lionese Trafik, la mostra riunisce 600 oggetti: fotografie, film, riviste, oggetti di uso quotidiano, oltre a dipinti, disegni, libri, stampe e sculture.
Provengono da archivi comunitari e da collezioni private e pubbliche in Francia e Svizzera, tra cui : Musée National d'Art Moderne MNAM/CCI Centre Pompidou, Musée du Louvre, Bibliothèque Nationale de France, Musée Bourdelle, Musée des Beaux-Arts de Rennes, Musée de l'Ephèbe et d'archéologie sous-marine d'Adge, Musée des Beaux-Arts de Dole, Cinémathèque de Paris, INA, Archives départementales des Yvelines, gli archivi municipali di Agde, il Sindacato di amministrazione di Heliopolis - Ile du Levant, la Fondazione Henri Cartier-Bresson, la galleria Georges-Philippe et Nathalie Vallois, la Bibliothèque Nationale Suisse di Berna, il Bündner Kunstmuseum di Coira, la Cineteca di Berna, la Fondazione Monte Verita di Ascona.
Curatatela:
— Amélie Lavin, curatrice capo del Museo - responsabile del dipartimento Corpi, apparenze, sessualità.
— Bernard Andrieu, filosofo, professore presso l'Institut des Sciences du Sport et de la Santé de Paris, Université Paris Cité.
— David Lorenté, ingegnere di sistemi e tecniche audiovisive e multimediali presso l'Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne e dottorando, Université Paris Cité.
— Jean-Pierre Blanc, Direttore di Villa Noailles.
Curatori associati:
— Julie Liger, vicedirettore di Villa Noailles.
— Thomas Lequeu, direttore artistico associato di Villa Noailles.
Scenografia: agence Trafik
Con il supporto di :
Questa mostra fa parte del programma dei Rencontres d'Arles nell'ambito del Grand Arles Express.
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